martedì 2 maggio 2017

Seminara delle sorprese

Arri arri cavallucciu 'ndindi iamu a siminara e 'ndì 'ccattamu nu bellu ciucciu...quanti voti ma cantaru quand'eru figghiolu. Un giorno qualunque ero fermo davanti la stazione dopo aver comprato il giornale nella mitica edicola Spizzica, per caso passava Domenico Latino che subito mi diceva dobbiamo andare a Seminara stanno restaurando la fontana di Rosia. Va benissimo ti chiamo in questi giorni gli dico...
Questa parte della fontana fortunatamente in restauro era coperta dai rovi e nessuno ne sospettava l'esistenza, 
Particolare di un affresco della fontana ormai quasi indecifrabile, forse i Santi Elia e Filarete.

Ci spostiamo vicino gli archi di rosia per ammirare i resti della città fortificata, magnifici e possenti ancora oggi.
Diretti verso la grotta di un eremita  passiamo prima a vedere i resti di una torre di guardia.

I resti della cinta muraria ancora oggi si possono vedere nelle campagne anche se coperti di muschi, ci sono più resti di castelli e di mura antiche in Calabria che in Scozia ma non ditelo a nessuno.

Finalmente dopo un po di cammino arriviamo nella grotta in cui visse un eremita, sui muri ancora in parte leggibili graffiti di croci e di madonne.
Domenico fa strada...pensavamo di passare solo un oretta a Seminara...che sciocchi.
Ricordi di gioventù...piccolo riassunto fotografico dei ragazzini degli anni ottanta, quante cose può raccontare un pallone ormai sgonfio.











Questa carrellata fotografica ci porta dentro la chiesa di San Marco che custodisce quello che si è salvato dal grande flagello del 5 febbraio 1783. Magnifica ed impeccabile la guida di Domenico Scordo conoscitore della storia locale.



Concludiamo la visita nel piccolo museo...adesso non vi resta che andare a scoprire anche voi se ne avete voglia la nobile Seminara.

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